Il progetto di Salvador de Bahia

Fondazione Betania O.N.L.U.S.

Progetto Salvador Bahia - Brasile

Un villaggio per i bambini

 

Analisi della situazione

La città di Salvador (per esteso São Salvador da Bahia de Todos os Santos), la più antica città brasiliana nonché suo primo capoluogo sino al 1763, è la capitale dello stato di Bahia nel Nord-Est del Brasile. Terza città della nazione – dopo San Paolo e Rio de Janeiro – e prima delle regioni del Nord-Est, Salvador è stato per lungo tempo il mercato degli schiavi più importante del Brasile: questo ne detrermina la popolazione con maggior impronta africana di tutto il paese.

Salvador ha una popolazione ufficiale di circa 3.000.000 di abitanti (è in corso l’ultimo censimento, benché sia molto difficile censire gli abitanti delle favelas) e si sviluppa sull’istmo che chiude a settentrione la grande baia (la seconda del Brasile dopo quella di Rio) da cui prende nome tutto lo stato, grande quasi due volte l’Italia. La città, quindi, si sviluppa su di un triangolo di terra bagnato su due lati dal mare: l’oceano ad oriente e il mare della baia ad occidente. Con le sue coste che offrono quasi 50 km di spiaggia e con un clima particolarmente favorevole Salvador si impone come meta turistica per antonomasia.

Di fronte all’apparente bellezza e spensieratezza della sua vocazione turistica, la realtà urbana di Salvador presenta un substrato profondamente drammatico: il turismo di questi luoghi ha spesso una connotazione sessuale e le favelas della città sono ottimi bacini sia per la prostituzione che per il traffico di droga, particolarmente per quel crack che sta diventando la grossa piaga del paese, tanto che il governo afferma che circa il 90% degli omicidi sono legati al suo uso.

La struttura familiare tra i poveri è praticamente polverizzata: le bambine cominciano a diventare madri sin dai 12 anni, sia come frutto della prostituzione che della violenza da parte dei patrigni o di rapporti con ragazzi del quartiere. Spesso sono le stesse madri a presentare le figlie per la prostituzione. Appena possibile una giovane madre cerca la protezione di un uomo che – nella mentalità machistica – rimarrà qualche anno con lei, generando qualche figlio, per poi andarsene in cerca di nuove relazioni.

Il sistema scolastico obbligatorio sta ottenendo maggiori risultati da quando il governo ha introdotto una sovvenzione per i figli che frequentano regolarmente le lezioni, creando maggior interesse nella frequenza. Purtroppo, però, la qualità dell’insegnamento, gli scarsi mezzi a disposizione, la quasi totale assenza di sussidi e la mancanza di un seguito familiare fanno in modo che la formazione scolastica di base riesca ad andare poco oltre la semplice alfabetizzazione.

Nonostante una crescente richiesta di manodopera specializzata, anche grazie alla notevole crescita economica degli ultimi anni, sono praticamente assenti – almeno nel Nord-Est – gli istituti di preparazione professionale, per cui risulta molto difficile trovare degli artigiani seri e preparati.

La crescita economica del Brasile – che si vanta pubblicamente di aspirare a diventare entro il 2015 la quinta potenza mondiale – non fa che acutizzare l’immenso divario che esiste tra le classi povere della società (nel Nord-Est circa il 75% della popolazione) e quelle medio – alte. Gli stipendi minimi (spesso un miraggio per i più disagiati) sono di R$ 560 al mese (oggi poco più di € 250) di fronte ad un costo della vita che si va parificando con quello europeo o nordamericano. Salvo il cibo e gli oggetti di uso più comune – ancora a prezzi accessibili per tutti – il resto, anche per via del forte apprezzamento del Real, risulta spesso essere più caro che in Europa.

Il progetto

Nel limitare nord della città di Salvador, ai confini con il comune di Lauro de Freitas, nei pressi dell’aeroporto internazionale, ci sono due quartieri: São Cristovão e Jardim das Margaridas, di insediamento abbastanza recente. La Prefeitura (il municipio) di Salvador ha designato quest’area come zona del prossimo sviluppo cittadino. Questi due quartieri contano una popolazione di circa 100.000 abitanti e formano un’unica parrocchia gestita da un solo missionario italiano. Il 50% della popolazione di questa zona è al di sotto dei 20 anni.

Le site du projetIn questa zona, abitata quasi esclusivamente da poveri, la Fondazione Betania O.N.L.U.S ha acquistato un appezzamento di terreno di circa 3 ha, sul limitare della Estrada CIA che congiunge l’aeroporto al centro industriale di Camaçari, a una cinquantina di chilometri di distanza dallo stesso aeroscalo. Il terreno, perfettamente pianeggiante, è insito esattamente tra i due quartieri, sufficientemente distanziato per non essere coinvolto dalle dinamiche delle favelas ma anche abbastanza vicino per essere raggiunto comodamente a piedi.

Su questo terreno la Fondazione Betania O.N.L.U.S. intende creare un luogo di sviluppo integrale dei bambini, dalla prima infanzia sino all’inserimento nel mondo del lavoro.

Il villaggio sarà guidato dai religiosi della Fraternità Francescana di Betania, primo tra gli Istituti di Vita Consacrata della Chiesa Cattolica a essere composto da frati e suore che condividono la stessa vita. I religiosi si installeranno nelle strutture preesistenti il prossimo ottobre e cominceranno a curare la realizzazione del centro che dovrà essere gestito con personale del luogo.

Il villaggio si suddivide in tre aree: l’area religiosa e di accoglienza, l’area scolastica e l’area sanitaria.

L’area religiosa e di accoglienza

Come tipico della Fraternità Francescana di Betania, vi sarà una zona conventuale adatta ad accogliere i frati e le suore dell’Istituto e gli ospiti che vi verranno per aiutare e sostenere il progetto o per trascorrere un periodo di ritiro spirituale. Accanto al convento sorgerà la Chiesa per le funzioni religiose e verranno realizzati i luoghi per l’accoglienza e i centri di ascolto dei bisognosi.

L’area scolastica

L’area scolastica comprende un asilo nido, una scuola materna, un’area per il dopo scuola e – secondo la necessità – anche il ciclo istituzionale di base (Ensino Fundamental) della durata di nove anni, oltre che una scuola professionale (inclusa la scuola per infermiere) con officine professionalizzanti. L’asilo nido e la scuola materna sarebbero realizzati per 120 bambini, consapevoli di non poter soddisfare l’infinita richiesta di servizio locale, visto che in tutta la zona non esiste nessun asilo nido. Invece, per il doposcuola ed eventualmente per la scuola di base ci sarà posto per 300 ragazzi. Il tutto corredato con zone ludico sportive.

L’area sanitaria

Inizialmente è prevista l’attivazione di 5 ambulatori: a) Ginecologico – Parto; b) Pediatrico (incluso visite oculistiche); c) Pronto soccorso; d) Dentistico; e) Ortopedico. Questi ambulatori funzioneranno con l’ausilio di personale medico che presta servizio una mezza giornata alla settimana e sistemi di copertura a rotazione. Poi intendiamo realizzare di un vero e proprio ospedale pediatrico con 72 posti letto e 2 sale operatorie, con i reparti di: neonatologia, medicina generale – malattie infettive, chirurgia, eccetera. L’attività ospedaliera darebbe la possibilità di attivare una scuola infermieristica con evidenti sinergie. La zona ha una copertura di servizi ospedalieri nettamente insufficiente e, soprattutto, è totalmente priva di ospedali pediatrici che, d’altronde, sono poco presenti in tutto il territorio cittadino.

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